venerdì 25 dicembre 2015

Natale in Russia


Il Natale in Russia si festeggia il 7 Gennaio, nove mesi dopo l'Annunciazione, proprio quando da noi arrivano i Re Magi che sanciscono la fine delle festività. La festa di Natale è considerata la più importante dell'anno e  viene preceduta da 40 giorni di digiuno, dal 27 Novembre. Una sorta di Quaresima di Natale dove non si mangia assolutamente nulla di origine animale. 

Il digiuno finisce “quando appare la prima stella” la notte del 6 gennaio, simbolo della nascita di Gesù Cristo.
La stessa stella segna anche l’inizio della cena di Natale. Per molti russi il Natale è importante ma per molti altri non lo è così tanto come il giorno di Capodanno – che in Russia si festeggia il 1 gennaio così come da noi. La sera di Natale nella tradizione slava segna l’inizio di un’antica festività detta Svyatki, in cui le giovani donne usavano candele e specchio per invocare l’immagine di quello che sarebbe diventato il loro futuro marito. Al pari della cena, il fascino divinatorio della sera di Natale sta riprendo piede nella Russia post sovietica.
Il 6 gennaio, che per loro è la Vigilia, si comincia a preparare il tavolo dopo il tramonto: lo si ricopre di paglia o fieno, su cui poi il padrone di casa sparge del grano e sopra si mette la tovaglia, lasciando ad ogni angolo uno spicchio d'aglio. Il motivo? Secondo le credenze l'aglio protegge dalle malattie e in generale dal male. In mezzo al tavolo si colloca il piatto tipico, ovvero il Sočivo (realizzato principalmente con un mix di cereali).

In genere il menù natalizio è ricco di piatti a base di carne, formaggi, dolci di ogni tipo e bevande piuttosto forti. Molte famiglie, durante il pranzo, usano lasciare la porta di casa aperta per poter accogliere qualche povero di passaggio.
La cena della vigilia inizia solo dopo che la prima stella è comparsa nel cielo ad annunciare l’imminente nascita del Cristo. La tradizione vuole che ci siano 12 diversi piatti in onore degli apostoli di Cristo ma non prevede l’uso di  carne. Per gli Ortodossi più ferventi, alcol, pesce e oli vegetali non sono ammessi mentre in altre famiglie si beve il vino rosso ma sono banditi i liquori. Il pasto per i credenti inizia con la preghiera al Signore condotta dal capofamiglia maschio mentre la mamma benedice tutti i partecipanti tracciando una croce con del miele sulla fronte degli astanti.

Spesso si consuma il pane bagnato prima nel miele e poi nell’aglio tritato. Il piatto principale di solito è il Kutya o Sochivo che consiste principalmente di grano bollito addolcito col miele. Una specie di pudding che nelle varianti può prevedere oltre ai chicchi di grandi altri legumi o cereali come riso, orzo o fagioli. Il miele per addolcire può essere accompagnato da semi di papavero, frutta secca e noci.

Dopo cena i piatti non si lavano e si aprono i regali, dopodiché tutta la famiglia va a messa.
 L'intero periodo natalizio si conclude poi il 13 Gennaio la data del "Vecchio capodanno" , sempre secondo il calendario Giuliano, mentre le vacanze natalizie iniziano solitamente il 31 dicembre e terminano il 10 gennaio.

giovedì 24 dicembre 2015

Ded Moròz: il Babbo Natale russo

Nonno Gelo e gli animali
La Fanciulla delle Nevi
In Russia la figura di Babbo Natale, così come lo conosciamo noi, è sostituita da colui che chiamano Nonno Gelo (Ded Moròz). Questo vecchietto dalla lunga barba bianca e il vestito turchino era un tempo una figura pagana del folclore russo, egli andava di paese in paese a gelare le persone portandole alla morte.
Questo temperamento malvagio cambiò nel corso degli anni e Nonno Gelo divenne una lieta figura tipica del periodo natalizio che portava regali ai bambini e faceva trovare del cibo prelibato agli animali logorati dal gelido inverno russo. Nelle fiabe viene spesso accompagnato dalla dolce nipotina Sneguročka (Nevina o anche La Fanciulla delle Nevi), nata dall'unione della primavera e il gelo. 


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