venerdì 8 luglio 2016
La Cartomanzia
Per Cartomanzia si intende un metodo di divinazione effettuato attraverso l'utilizzo di un mazzo di carte che possono essere di seme italiano o francese, o attraverso tarocchi o speciali carte chiamate sibille.
Nel Medioevo le carte da gioco venivano occasionalmente usate a scopo divinitario, ma il modo era diverso da quello impiegato nell'epoca moderna, in quanto alle carte non veniva assegnato nessun significato ma venivano semplicemente usate come uno strumento di scelta casuale. Uno dei primi esempi è quello tedesco di Eyn loszbuch ausz der Karten gemacht stampata tra il 1505 e il 1510 a Magonza dove in ogni carta da gioco con semi tedeschi era stampata una predizione generale della fortuna che aspettava al lettore. Un metodo più evoluto è quello del Giardino dei pensieri di Francesco Marcolini da Forlì pubblicato nel 1540, che usa un mazzo da 36 carte. Con questo metodo il lettore sceglie una domanda dal primo capitolo del libro e pesca una sequenza di coppie di carte, dove il valore riporta alle pagine successive del libro in cui leggere la risposta alla domanda.
Alla fine del XVII secolo in Inghilterra, Dorman Newman pubblicò un mazzo specializzato per le predizioni le cui incisioni di stampa furono acquistate da John Lenthall che li pubblicò per diversi anni. In questo mazzo, le carte contenevano il testo della predizione e/o la guida alla pesca di ulteriori carte e in un angolo della carta un seme francese con un numero compreso tra l'1 e i 13 scritto in caratteri romani; questo vuol dire che il sistema era molto simile a quello di Marcolini, in cui il testo era però stato trasporto direttamente sulle carte.
Rispetto ad altre forme di divinazione le origini della cartomanzia sono piuttosto recenti e possono esser fatte risalire al 1770, data questa di pubblicazione a Parigi di Etteilla, ou la seule manière de tirer les cartes, dove l'autore, Etteila, il cui vero nome era Jean-Baptiste Alliette, spiegava l'uso della normali carte da gioco per predire il futuro. Qualche anno più tardi lo stesso Etteilla dava alle stampe Manière de se recréer avec un jeu de cartes nommées Tarot (Parigi, 1783-1785) dedicato alla divinazione per mezzo dei tarocchi. Dopo di lui fu la volta di Marie Adélaide Lenormand (1768-1843), nota come "Mademoiselle Lenormand", alla quale correva voce di rivolgesse persino Josephine de Beauharnais, prima moglie di Napoleone Bonaparte. Da lei prende nome un particolare mazzo detto "Sibilla Lenormand", la cui invenzione non va però attribuita a Mademoiselle Lenormand.
Fu invece nell'Ottocento che la cartomanzia attirò le attenzioni di occultisti ed esoteristi, in quanto si iniziò diffusamente a ritenere che le carte avessero antichissime origini egizie e racchiudessero il sapere primigenio, l'unico vero.
I mazzi di carte usati a scopo divinatorio risultano essere diversi ed eterogenei, sia per origine che per quantità di "semi" e di figure. Si va dalle comuni carte da gioco e dai vari mazzi di Sibille italiane (La vera sibilla), parigine (Lenormand) e zigane (diffuse nel mondo di lingua tedesca), fino a un'infinita di mazzi di creazione più recente e studiati appositamente per l'uso divinatorio (tra i più noti e utilizzati troviamo l'Oracle Belline).
Vengono usate in alcuni casi anche le carte Zener, 25 carte, con 5 stelle, 5 onde, 5 croci, 5 cerchi e 5 quadrati), sebbene l'uso per cui queste carte sono state progettate non abbia a che fare con la divinazione bensì con l'esercitazione della telepatia.
Tuttavia il mazzo più utilizzato allo scopo divinatorio è costituito dai tarocchi di Marsiglia, contenenti 78 carte.
Il principio base della cartomanzia, esercitata con ogni mazzo, si basa su un motto dell'alchimia: "Come sopra così sotto", intendendo il "sopra" come il grande universo metafisico, e il "sotto" come la realtà fisica del mondo intorno a noi.
Più semplicemente, il mosaico delle carte estratte, attraverso l'interpretazione dei simboli o delle allegorie in esse contenute e delle posizioni da esse assunte, ci possono fornire una buona approssimazione delle conseguenze derivanti dalle nostre scelte attuali (metodo intuitivo) o addirittura fornirci una indicazione sul da farsi o su ciò che comunque accadrà qualunque cosa decidiamo di fare (metodo sacrale). Più praticamente le carte divinatorie possono essere usate sia per leggere un eventuale futuro sia per svelare, a chi le studia, particolari aspetti di se stesso.
La notte di Ivan Kupala
Tra le festività più suggestive ed antiche del mondo slavo in generale possiamo trovare la notte di Ivan Kupala, per noi italiani la Festa di San Giovanni Battista.Essa si svolge in due giorni il 6 e il 7 luglio: la notte precedente la festività (Notte di Tvorila) è tutta dedicata agli scherzi e al divertimento e nel giorno proprio di Kupala questi scherzi vengono ripetuti con l’acqua.
Infatti non è raro che si venga schizzati o addirittura inzuppati completamente in questi due giorni!
Quello che può sembrare un semplice atto goliardico però ha radici ben più profonde.
Secondo alcuni studi sembra che la festività sia legata a Kupala, una antica divinità pagana della fertilità, accettata nel Cristianesimo ortodosso spesso in coincidenza con la celebrazione di San Giovanni Battista e nel giorno del solstizio d'estate.
Infatti il nome russo della festività è composto da Ivan che è la forma slava del nome "Giovanni", e Kupala, termine collegato al lavarsi in acqua.
Quest'ultima parola è stata collegata all'atto del battesimo da cui deriva il titolo di "Battista" attribuito a Giovanni.
Ma la festività non si limita all’acqua, a seconda delle regioni e dei paesi la tradizione può variare e non è meno affascinante.
A tal proposito durante questa festività non è raro imbattersi in vicinanza di specchi d’acqua e fiumi in piccoli fuocherelli o falò perché prima di saltare in acqua i giovani si cimentano nel saltare tali roghi.
Altra tradizione non meno famosa prevede che delle ragazze (non ancora in età da marito) entrino nella foresta con una ghirlanda sulla testa alla ricerca del magico fiore della felce che simboleggia lo sbocciare di una futura unione (matrimonio).
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