Lo Jólakötturinn è un enorme, famelico, gatto nero. Baffi bianchi e occhi che brillano come tizzoni ardenti, lunga coda che gli consente balzi diabolici, si aggira tra i pasini dell'Islanda durante la notte della Vigilia di Natale.
Non si nutre di topi, no, ma di esseri umani. Le prede a lui destinate sono quegli uomini che non sono riusciti a procurarsi un capo d'abbigliamento nuovo da indossare a Natale.
Nell’800 il Jólakötturinn viene “utilizzato” come stratagemma per spingere gli operai a concludere la lavorazione della lana raccolta nel periodo autunnale prima della fine dell’anno: chi avesse lavorato alacremente, veniva ricompensato con un capo di vestiario. In altre parole, quindi, con la salvezza dalle grinfie del Jólakötturinn.
La poesia di Kötlum è stata arrangiata e messa in musica da Björk. La melodia, dai tratti un po’ antichi, si adatta perfettamente alla narrazione di una leggenda.
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