Plinio |
Gli astrologi pretendono che tal sentimento di repulsione verso cose o persone sia prodotto dagli astri. Così due persone nate sotto lo stesso segno nutriranno il desiderio reciprogo di avvicinarsi, e si ameranno senza sapere perché. Mentre altre si odieranno senza motivo perché nate sotto opposte congiunzioni.
Ma come spiegheranno allora le antipatie che grandi uomini hanno manifestato per le cose più comuni? Se ne citano in gran numero e ttute assolutamente incomprensibili.
- La Mothe-le-Vayes non poteva sopportare il suono di alcuno strumento, ma traeva raffinato godimento dal fragore del tuono.
- Cesare rabbrividiva al canto del gallo.
- Il cancelliere Bacone cadeva in deliquio a ogni eclissi di luna.
- Maria de' Medici non poteva sopportare la vista di una rosa, sia puren dipinta, e amava tutti gli altri fiori.
- Enrico di Cardonne provava la stessa avversione ed era colto da sincope al solo sentir l'odore di una rosa.
- Il maresciallo d'Albret si sentiva male se durante un pasto veniva servito un cinghialetto o un maialino da latte.
- Enrico III non poteva restar solo in uan camera dove c'era un gatto.
- Il maresciallo Schonberg aveva la stessa debolezza.
- Ladislao, re di Polonia, si turbava e fuggiva quando vedeva delle mele.
- Scaligero fremeva in presenza del crescione.
Erasmo non poteva odorare del pesce senza esser colto da febbre. - Tycho-Brahe sveniva incontrando una lepre o una volpe.
- Il duca d'Espernon faceva lo spesso se vedeva un leprotto.
- Cardano non sopportava le uova.
- L'Ariosto i bagni.
- I figli di Crasso, il pane.
Si scoprono spesso le cause di tali antipatie nelle prime sensazioni dell'infanzia. Una signora
cui piacevano moltissimo quadri e incisioni, sveniva se ne trovava in un libro; ne spiegò la ragione: nella prima infanzia, fu sorpresa dal padre mentre assfogliava alcuni libri della biblioteca alla ricerca di illustrazioni. Il genitore le strappò il libro di mano dicendo con voce terribile che c'era il diavolo pronto a strangolarla in quel volume. Tali assurde minacce, abituali in certi genitori, producono semrpe effetti funesti, spesso indelebili.
Plinio assicura esservi una tale antipatia tra il cavallo e il lupo che se il primo passa dov'è passato il secondo, è preso da un intorpidimento alle gambe tale da non riuscire a proseguire.
In America il cavallo avverte l'odore della tigre e si rifiuta ostinatamente di attraversare una foresta in cui avverta la presenza del nemico.
Anche i cani sentono molto bene i lupi coi quali non simpatizzano affatto. E sarebbe forse più saggio da parte nostra dare più credito, fino a un certo punto, alle sensazioni di antipatia e simpatia istintiva che proviamo davanti a estranei:L anche gli uomini sono dotati di istinti, dominati a proposito o meno dalla ragione.
Penso non ci sia cosa più vera al mondo "si può perdonare tutto a qualcuno, tranne l'antipatia a pelle"
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