Parnaso: Mantegna |
Venne battezzata "ierogamia" o, più semplicemente, matrimonio sacro una cerimonia rituale praticata per 2000 anni dai Sumeri, dagli Egizi, dai Babilonesi, Celti e fenici che simboleggiavano l'unione tra un dio e una dea ma, concretamente consisteva nel rapporto sessuale tra un re-sacerdote e la sacerdotessa del tempio, perché il potere della dea si trasferisse al sovrano e, attraverso lui, ai sudditi.
Se nell'Antico regno Egizio (3000 anni a.C) l'accoppiamento sacro tra faraone e sacerdotessa d'alto rango commemorava le nozze di Nut (significa Cielo) è Geb (significa Terra), in Irlanda i Celti (IV sec- III sec a.C) coltivavano l'usanza per cui la dea della Terra conferiva il potere a un re da lei disegnato attraverso un rapporto sessuale.
Nelle città-Stato sumere di Uruk è Ur (IV millennio a.C) il rito era celebrato il giorno di Capodanno sulla cima della Torre Sacra Ziqqurat: la sacerdotessa dea dell'amore e della fertilità. Inanna saliva ritualmente i sette livelli e attendeva nella stanza nuziale l'amplesso con il re-dio Dumuzi, che avrebbe garantito pace e prosperità per tutto l'anno.
Inni d'amore.
Scultura erotica di un tempio di Khajuraho raffigurante Maithuna. |