sabato 5 settembre 2015

The Kodak Camera


Non solo un’invenzione ma anche uno spirito d’Impresa!

Abbiamo festeggiato così ieri il 4 Settembre con la ricorrenza legata alla creazione della prima macchina fotografica del ‘signor Kodak’ colui che ha cambiato il modo di vedere il mondo trasformandolo, catturandolo per imprimerlo per sempre in foto, rullini e pagine d’album dai bordi ingialliti nel tempo.



George Eastman nasce il 12 Giugno del 1842 a Waterville, vicino ad Utica.
Terzo figlio della famiglia Eastman, studia da autodidatta fino da piccolo e si trasferisce vicino a New York alla morte del padre. Questo evento segna profondamente il ragazzo che inizia la sua salita nel mondo del lavoro. Continua i suoi studi di notte e lavora presso una società di assicurazioni di Rochester una cittadina della contea di New York. Da lì il balzo dopo cinque anni: gli vien offerto un lavoro presso la Rochester Savings Bank.  Guadagnando il triplo di prima, anziché spender i propri soldi per il viaggio dei suoi sogni decide di regalarsi dell’attrezzatura per fotografia sotto stretto consiglio di un amico.

Da li a poco impara l’arte della fotografia e si appassiona. Decide di migliorare lo scatto inventando la lastra a secco. Si licenzia ed apre una società per la produzione di lastre a secco ma il fallimento è alle porte. Nel 1894 ci ritenta con l’invenzione della pellicola trasparente e con il rullino Eastman sostituisce il mercato fallito delle lastre a secco con innovazioni e miglioramenti che portano a slogan, pubblicità e vendita di nuovi prodotti: un’impennata sociale che porta la fotografia e il cliente finale ad imprimere le immagini più rapidamente e nella maniera più semplice possibile. Nel  1888 nasce e viene registrato il marchio Kodak, con la K sotto il gusto di Eastman stesso.
Destinò un sacco di fondi e soldi per  istituzioni culturali, educative e scientifiche e consegnò un terzo delle aziende ai suoi dipendenti .
Nel  1932 però morì suicida con un colpo di pistola al cuore lasciando questo messaggio: ‘Il mio lavoro è compiuto, perché aspettare?’.
Una malattia degenerativa alla spina dorsale lo aveva portato ad un crescendo fino ad entrare in uno stato depressivo dal quale non c'era via d'uscita. A noi rimarrà un pezzo di storia importante, la svolta nel campo della fotografia e del cinema. Il ricordo di un uomo, un pioniere ambizioso che ha saputo cambiare, a modo suo, la vita delle persone e delle innovazioni tecnologiche.

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