Un giorno andai ad un ballo di corte
dove c'erano dame signori
vestiti di pizzi e seta
per far vedere la loro gran classe.
Gli occhi ricolmi di quel grande peccato
che noi tutti or conosciamo...
il loro spirito governato dal vile denaro.
Ma in mezzo a ciò io vidi
degli occhi da giaguaro...
di quel felino il manto portava
con grande maestranza e molta eleganza.
Guardava gli invitati con sguardi severi
e rifiutava tutti i bicchieri.
Lui mi guardò.
Io lo guardai.
I suoi occhi felini così angelici
nascondevano cose che nessuno saprà mai
...quelle iridi selvagge erano la punizione
per coloro che nell'avarizia e nella superbia
avevano regnato.
Lui mi guardava.
Io lo guardavo.
Lui mi sorrise.
Io capii...
Quel luogo non era per me
e, come il felino mi disse silenzioso,
io mi voltai e me ne andai
da quel luogo che non avrei rivisto mai.
Il giorno dopo, sul giornale mattutino,
delle dame e signori conobbi la sorte:
sangue e morte al ballo di corte.
Cristina Zanella
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