Al giorno d'oggi troveremo
raccapricciante e inquietante la pratica di farsi fotografare accanto
a un morto, ma fino agli anni '40 del secolo scorso questa usanza era
vista come qualcosa di normale, addirittura obbligatoria sotto un
punto di vista morale se facciamo un passo indietro fino al
1800.
Infatti nel bel mezzo del XIX secolo, quando venne scoperta la macchina fotografica anche le persone comuni poterono così ottenere un ultimo ricordo della persona da loro amata, poiché prima di allora solo i ricchi e i nobili avevano il privilegio di commissionare un ritratto post-mortem da un pittore.
Infatti nel bel mezzo del XIX secolo, quando venne scoperta la macchina fotografica anche le persone comuni poterono così ottenere un ultimo ricordo della persona da loro amata, poiché prima di allora solo i ricchi e i nobili avevano il privilegio di commissionare un ritratto post-mortem da un pittore.
Per quanto
attualmente possa risultare strano questo era uno dei modi più
veloci di elaborare il lutto di un caro scomparso, e molto spesso nel
caso dei bambini defunti era l'unica occasione per i genitori di
avere una foto del proprio figlioletto mai cresciuto.
Questo portò a voler immortalare
su pellicola la persona cara come se fosse ancora viva, come se
stesse nel bel mezzo di una scena di vita quotidiana, ragione per cui
molte fotografie post-mortem raffigurano il defunto insieme ai
parenti o amici in situazioni del tutto naturali accompagnati dai
propri oggetti più cari, ad esempio giocattoli e animali
domestici .
Spesso guardando queste foto si ha il dubbio di chi sia la persona morta fra quelle vive.
Spesso guardando queste foto si ha il dubbio di chi sia la persona morta fra quelle vive.
Gli studi fotografici si operavano a sfruttare ogni tecnica e ogni strategia perché ciò avvenisse, sostegni metallici e ceroni pesanti erano le più votate, ma nel caso di uno stadio avanzato di decomposizione ricorrevano anche alla pittura degli occhi.
Altre strategie meno sofisticate erano quelle di emulare il sonno, non è raro trovare molteplici foto di bambini addormentati nelle loro culle, dal momento che nell'età vittoriana ci fu un elevato numero di mortalità infantile.
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